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Bitcoin scende sotto i $100K mentre l’Iran si muove per chiudere lo Stretto di Hormuz

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Il prezzo del Bitcoin è sceso al di sotto dei 100.000 dollari in seguito all’annuncio dell’Iran di voler chiudere lo Stretto di Hormuz, una mossa che ha innescato preoccupazioni significative nei mercati finanziari globali. Lo Stretto di Hormuz è una via navigabile strategica attraverso la quale transita una parte considerevole del petrolio mondiale; la sua chiusura potrebbe avere ripercussioni economiche di vasta portata.

Gli investitori, già sensibili alle tensioni geopolitiche, hanno reagito rapidamente alla notizia, spostando i loro asset verso investimenti considerati più sicuri, come l’oro e le obbligazioni governative. Questa fuga verso la sicurezza ha contribuito al calo del Bitcoin, che ha perso oltre il 5% del suo valore nelle ultime 24 ore, attestandosi a circa 98.500 dollari.

Analisti del settore sottolineano che le criptovalute, nonostante siano spesso percepite come beni rifugio, possono essere vulnerabili a eventi geopolitici di grande impatto. La chiusura dello Stretto di Hormuz potrebbe non solo influenzare i prezzi del petrolio, ma anche aumentare l’incertezza economica globale, spingendo gli investitori a riconsiderare le loro strategie di investimento.

In questo contesto, è fondamentale monitorare attentamente gli sviluppi geopolitici e valutare come questi possano influenzare i mercati delle criptovalute. La volatilità attuale del Bitcoin evidenzia l’importanza di una gestione del rischio prudente e di una diversificazione degli investimenti in periodi di incertezza globale.

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