Donald Trump, con la solita enfasi, aveva annunciato un cessate il fuoco tra Israele e Iran, accendendo una fiamma di speranza per la pace. Tuttavia, la tregua è stata immediatamente compromessa dai bombardamenti israeliani su Teheran. L’Iran, pur negando provocazioni, è stato coinvolto in uno scontro che ha visto un missile sfiorare una base USA in Qatar, alimentando una tensione già elevata.
Trump, visibilmente irritato dall’evolversi della situazione, ha accusato entrambe le nazioni di violazione dell’accordo e ha esortato a ritirare i piloti israeliani. Le sue parole, forti e dirette, erano destinate a riportare l’ordine, ma il caos è continuato sul terreno, dimostrando che la diplomazia può essere fragile.
Nel frattempo, la crisi umanitaria a Gaza si è intensificata. Un attacco durante la distribuzione di aiuti ha causato la morte di almeno 25 civili. Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per possibili crimini di guerra, condannando chi utilizza il cibo come strumento di conflitto. Il tentativo di Trump di instaurare un cessate il fuoco appare sempre più come un’illusione piuttosto che una reale speranza di pace.
La comunità internazionale ora osserva con apprensione, visto che la tregua, appena nata, è già stata spezzata dalle azioni sul campo. Sarà in grado la diplomazia di ricucire le ferite?
