📖 Riassunto:
Il 3 gennaio è una data simbolica per Bitcoin: nel 2009 viene minato il blocco Genesi, l’inizio ufficiale della rete. Ma questa data è legata anche a una storia profondamente umana: quella di Hal Finney, uno dei più brillanti crittografi moderni, tra i primi a credere in Bitcoin, primo a ricevere una transazione da Satoshi Nakamoto e oggi paziente criogenato in attesa di futuri progressi scientifici.
La sua vicenda personale si intreccia con la storia della tecnologia, della privacy, della sicurezza digitale e, purtroppo, con quella di una grave malattia: la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Da qui nasce anche una iniziativa benefica che unisce Bitcoin, corsa e raccolta fondi per la ricerca.
🧬 Hal Finney: chi era davvero?
Hal Finney nasce il 4 maggio 1956 in California. Fin dagli studi si orienta verso l’informatica, iniziando la propria carriera come sviluppatore di videogiochi. In seguito entra in PGP Corporation, azienda specializzata in sistemi di crittografia.
PGP è l’acronimo di Pretty Good Privacy, una delle tecnologie più importanti al mondo per la crittografia delle comunicazioni, utilizzata ancora oggi per proteggere email e dati sensibili. Il sistema viene ideato da Phil Zimmermann, con il contributo determinante di Hal Finney, e rappresenta uno dei pilastri della sicurezza informatica moderna.
Hal non è solo un programmatore di talento, ma soprattutto un attivista della privacy. Partecipa alla famosa mailing list dei cypherpunk, comunità di crittografi, sviluppatori e attivisti che, tra gli anni ’80 e 2000, lavorano a strumenti per difendere la libertà digitale attraverso la crittografia.
In questo contesto Hal sviluppa anche il concetto di Reusable Proofs of Work, un sistema crittografico antesignano che anticipa alcuni principi oggi centrali nell’ecosistema delle criptovalute.
⚡ Hal Finney e Bitcoin: il primo dopo Satoshi
Quando, alla fine del 2008, Satoshi Nakamoto pubblica il white paper di Bitcoin, il mondo reagisce con scetticismo. Pochissimi comprendono subito la portata della proposta. Tra questi, uno dei primi – forse il primo – è proprio Hal Finney.
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Hal è la seconda persona al mondo (dopo Satoshi) a eseguire il software di Bitcoin.
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È il primo destinatario di una transazione Bitcoin inviata direttamente da Satoshi Nakamoto.
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Collabora attivamente a correggere bug, migliorare il codice e far funzionare la rete nei primissimi giorni di vita.
In un suo tweet storico, Hal annuncia semplicemente: “Running Bitcoin”. Una frase brevissima, ma che, col senno di poi, segna l’inizio dell’adozione reale della rete.
Nelle sue discussioni su forum e mailing list emergono subito due elementi fondamentali:
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Preoccupazione per la privacy 🕵️: già nel 2009 Hal sottolinea che Bitcoin necessita di maggiori soluzioni per la riservatezza delle transazioni.
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Consapevolezza ambientale 🌱: fin dagli albori si interroga sull’impatto in termini di CO₂ che un uso massivo di Bitcoin potrebbe avere.
È quindi una figura visionaria, in grado di cogliere da subito tanto le potenzialità quanto le criticità di Bitcoin, contribuendo a gettare le basi del suo sviluppo successivo.
🧠 La malattia: SLA e conseguenze sulla vita quotidiana
Mentre Bitcoin muove i primi passi, a Hal Finney viene diagnosticata la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), una malattia neurodegenerativa progressiva che porta alla paralisi dei muscoli, compresi quelli respiratori.
La SLA colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose che trasmettono i comandi dal cervello ai muscoli. Quando questi canali di comunicazione si deteriorano, i segnali non arrivano più correttamente ai muscoli, che progressivamente perdono funzionalità. Il risultato è un progressivo collasso di tutte le funzioni motorie volontarie, fino all’insufficienza respiratoria.
Nel caso di Hal, la malattia lo porta alla paralisi quasi totale. Verso la fine del 2013 comunica principalmente tramite sistemi che tracciano il movimento degli occhi, e così riesce ancora a scrivere un lungo post su BitcoinTalk in cui racconta la propria esperienza.
La SLA, purtroppo, non ha ancora una cura definitiva. Le terapie disponibili si concentrano su:
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Farmaci che mirano a rallentare la progressione della malattia.
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Fisioterapia per mantenere il più possibile la funzionalità muscolare.
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Terapia del linguaggio per supportare la comunicazione.
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Psicoterapia e supporto emotivo per pazienti e famiglie.
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Terapia occupazionale per consentire al paziente di gestire al meglio le attività quotidiane residue.
Solo in Italia si stimano circa 7.000 persone affette da SLA. La ricerca ha bisogno di fondi, ma la malattia non è tra quelle più “attrattive” a livello di investimenti, rendendo ancora più importanti le iniziative di
sensibilizzazione e beneficenza.
❄️ Criogenazione: Hal Finney e Alcor
Il 28 agosto 2014, alle ore 8:50 in Arizona (USA), viene dichiarato deceduto il paziente 128. Ha scelto l’opzione full body per la crioconservazione del corpo. Quel paziente porta il nome di Hal Finney.
La criogenazione è un processo attraverso il quale il corpo viene conservato a bassissime temperature nella speranza che, in futuro, i progressi della medicina possano consentire di scongelarlo e riportarlo in vita o comunque di studiarlo in modo utile alla scienza.
A occuparsi di questo è Alcor, una delle principali aziende al mondo specializzate in criogenazione. Un dettaglio particolarmente interessante è che:
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Parte dei costi della criogenazione di Hal Finney è stata coperta da un’assicurazione e parte da donatori in Bitcoin. 💰⚡
Nel consiglio di amministrazione di Alcor siede anche Ralph Merkle, nome forse poco noto al grande pubblico, ma enorme nel mondo della crittografia:
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È uno dei pionieri della crittografia a chiave pubblica.
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È l’inventore del Merkle tree (o Merkle root), il sistema utilizzato ancora oggi da Bitcoin per validare i blocchi e strutturare la catena dei dati in modo sicuro.
Questa curiosa connessione chiude un cerchio ideale tra crittografia, Bitcoin e criogenazione, con figure come Hal Finney e Ralph Merkle al centro di più rivoluzioni tecnologiche.
📜 Le parole di Hal Finney: estratti da BitcoinTalk
Nel suo ultimo lungo messaggio pubblicato su BitcoinTalk, Hal Finney racconta alcuni dettagli che oggi assumono un valore quasi storico.
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Nei primi giorni Bitcoin funzionava in modo stabile e lui lo lasciava girare sul proprio computer.
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All’epoca la difficoltà di mining era pari a 1, quindi era possibile trovare blocchi con una semplice CPU domestica.
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Ogni blocco minato garantiva 50 BTC di reward, circa ogni 10 minuti.
Hal racconta di aver estratto più blocchi, ma di aver spento il computer perché:
«Il computer si surriscaldava e il rumore della ventola mi dava fastidio.»
Con il senno di poi, avrebbe voluto continuare più a lungo. Ma sottolinea anche di sentirsi incredibilmente fortunato ad essere stato lì fin dall’inizio, definendo la questione come un classico caso di “bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”.
Racconta anche la propria condizione fisica prima della malattia:
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All’inizio del 2009 era nella sua migliore forma fisica.
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Aveva perso molto peso e correva spesso mezze maratone.
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Si stava allenando per una maratona completa.
Proprio in quel periodo arriva la diagnosi di SLA, che cambia completamente il corso della sua vita.
In un altro passaggio significativo, Hal spiega che nel 2010, quando Bitcoin inizia ad avere un valore reale di mercato, recupera il suo vecchio wallet e scopre che i BTC minati all’inizio sono ancora lì. Decide quindi di inserirli in un wallet con eredità pianificata per la propria famiglia:
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Lascia i Bitcoin
in eredità ai figli, confidando nella loro competenza tecnologica per gestirli correttamente.
Questo passaggio mostra non solo la sua lungimiranza economica, ma anche quanto fosse consapevole del potenziale futuro di Bitcoin.
🏃 “Running Bitcoin”: dall’iconico tweet alla corsa benefica
Il celebre tweet di Hal Finney, “Running Bitcoin”, è diventato nel tempo un simbolo per la community. Oggi quelle due parole danno il nome a una iniziativa benefica lanciata dalla moglie di Hal, Fran Finney, in memoria del marito e a sostegno della ricerca contro la SLA.
L’iniziativa unisce:
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Raccolta fondi per la ricerca sulla SLA, con donazioni possibili sia in dollari che in Bitcoin.
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Una mezza maratona collettiva simbolica, ispirata alla passione di Hal per la corsa.
Durante il 2009, proprio mentre gli veniva diagnosticata la SLA, Hal si stava allenando per una maratona e considerava la mezza maratona come la sua distanza preferita. Da qui l’idea di trasformare questo elemento della sua vita in un gesto di solidarietà.
La Running Bitcoin Challenge invita chiunque a:
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Correre o camminare una distanza a scelta (anche pochi chilometri).
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Condividere l’attività sui social usando gli hashtag #RunningBitcoinChallenge e #SLA.
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Diffondere il messaggio per aumentare la consapevolezza sulla malattia.
Non è necessario effettuare una donazione economica per partecipare: l’obiettivo è anche quello di sensibilizzare quante più persone possibile e unire comunità diverse (runner, appassionati di Bitcoin, sostenitori della ricerca scientifica) sotto un’unica causa condivisa.
📱 La community, la corsa e le donazioni in satoshi
Un modo concreto per supportare iniziative come la Running Bitcoin Challenge è creare sfide collettive che trasformino l’attività fisica in un contributo reale per la beneficenza.
Attraverso applicazioni come Strava è possibile:
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Creare gruppi dedicati alla sfida.
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Sommare i chilometri (o metri) percorsi da tutta la community.
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Convertire la distanza totale in una donazione in satoshi (le unità più piccole di Bitcoin).
Per esempio, una formula semplice potrebbe essere:
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Somma di tutti i metri percorsi dalla community → equivalente in satoshi donati.
Se 50 persone percorrono 10 km ciascuna, si ottengono:
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50 × 10.000 metri = 500.000 satoshi donati alla ricerca.
Questo tipo di iniziativa ha diversi vantaggi:
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Permette di partecipare anche senza donazioni dirette, semplicemente correndo o camminando.
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Contribuisce a diffondere il messaggio su social e piattaforme sportive.
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Incoraggia abitudini salutari, collegando il benessere personale a un beneficio collettivo.
La condizione principale, in un’ottica di pura partecipazione, è quella di condividere l’attività sui social con gli hashtag dedicati alla challenge e alla SLA, così da aumentare la visibilità della causa, indipendentemente dal contributo economico individuale.
🔑 Perché la storia di Hal Finney è così importante?
La figura di Hal Finney è centrale per diversi motivi, che vanno oltre il semplice aspetto tecnico.
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Bitcoin e crittografia 🧠: è tra i primi a credere veramente nel progetto di Satoshi, contribuendo in modo concreto allo sviluppo iniziale della rete.
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Privacy e diritti digitali 🛡️: partecipa al movimento cypherpunk, sviluppa strumenti come PGP e dimostra quanto la crittografia sia fondamentale per la libertà individuale nell’era digitale.
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Visione a lungo termine 📈: riflette con lucidità su temi come scalabilità, privacy ed emissioni di CO₂ di Bitcoin fin dagli inizi.
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Resilienza personale 💪: la sua storia con la SLA mostra una straordinaria capacità di continuare a contribuire intellettualmente anche in condizioni fisiche gravissime.
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Legame con il futuro ❄️: la scelta della criogenazione e la pianificazione dell’eredità in Bitcoin testimoniano una mentalità orientata al domani, tanto tecnologicamente quanto umanamente.
Per chi si avvicina oggi a Bitcoin, conoscere Hal Finney significa capire che dietro a righe di codice e grafici di prezzo esistono persone reali, storie personali intense e una lunga tradizione di lotta per la sicurezza, la privacy e la libertà.
👉 In sintesi:
La storia di Hal Finney è il punto d’incontro tra Bitcoin, crittografia, scienza e umanità. È stato uno dei primi a far “girare Bitcoin” sul proprio computer, il primo a ricevere una transazione da Satoshi e uno dei più lucidi osservatori delle sue potenzialità e dei suoi rischi.
Colpito dalla SLA nel momento di massima forma fisica, Hal trasforma la propria esperienza in un messaggio di resilienza e lungimiranza, arrivando a pianificare l’eredità in BTC per la famiglia e a scegliere la criogenazione con Alcor, in un intreccio quasi simbolico tra vita, tecnologia e futuro.
Iniziative come la Running Bitcoin Challenge permettono oggi di onorare la sua memoria unendo:
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Bitcoin ⚡ come strumento di donazione e simbolo di innovazione.
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Corsa e movimento 🏃 come gesto concreto e partecipativo alla portata di tutti.
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Beneficenza e ricerca 🧬 per sostenere chi combatte ogni giorno contro la SLA.
Correre, parlare di questa iniziativa, condividere un hashtag o un link può sembrare un gesto piccolo. Ma, come i primi blocchi minati con una semplice CPU, anche i contributi minimi, se sommati, possono dare vita a qualcosa di straordinariamente grande – per la tecnologia e, soprattutto, per le persone.