L’operazione è stata accompagnata da messaggi anti‑IRGC e considerata una azione politica più che un furto finanziario: gli asset sono stati deliberatamente bruciati per inviare un chiaro segnale al regime iraniano.
In contemporanea è stato rivendicato un attacco alla Big Sepah Bank, con l’obiettivo di colpire le infrastrutture finanziarie dell’IRGC, ma i dettagli sulle dark web rimangono limitati.
I mercati crypto hanno reagito in modo cauto e stabile, senza movimenti violenti. Bitcoin, Ether e altre criptovalute hanno registrato oscillazioni contenute ma nessuna rottura tecnica significativa.
Gli analisti definiscono l’operazione una mossa strategica di pressione geopolitica che colpisce le capacità finanziarie della Repubblica islamica, pur senza scatenare panico nei mercati.
Fonte:
👉 Reuters: Iran crypto exchange hit by hackers, $90 million destroyed