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Trump attacca l’Iran, Bitcoin scende a 100.000$

Tempo di lettura: 3 minuti

💥 Tensione in Medio Oriente: l’attacco di Trump all’Iran

Nel weekend del 22-23 giugno 2025, il presidente Donald Trump ha ordinato un attacco contro siti nucleari iraniani, motivando la decisione con l’intento di fermare l’espansione dell’arsenale di Teheran. Sebbene non si entri nel merito geopolitico della scelta, l’evento ha avuto immediati effetti sui mercati, con Bitcoin che è sceso a 100.000$ in un contesto di volatilità e incertezza geopolitica. Il timore di una escalation militare ha innescato movimenti difensivi tra gli investitori, aumentando la volatilità degli asset più speculativi e favorendo asset considerati rifugio. Fonte: Trump su X

⛽ Lo Stretto di Hormuz e la minaccia inflattiva

Parallelamente, il Parlamento iraniano ha avviato le procedure per chiudere lo Stretto di Hormuz, fondamentale punto di transito per oltre il 20% del petrolio mondiale. Questa potenziale chiusura, ancora in fase di approvazione, ha spinto i prezzi del petrolio al rialzo, con l’US Oil che ha aperto con un importante gap per poi rientrare parzialmente. Se confermata, la chiusura del canale causerebbe un’impennata dei costi energetici e impatterebbe in modo diretto sull’inflazione globale. L’inflazione elevata, a sua volta, potrebbe costringere le banche centrali a mantenere tassi d’interesse elevati, con effetti diretti su equity, bond e criptovalute.

⚖️ Bitcoin: bene rifugio o asset speculativo?

In teoria, in uno scenario inflattivo e instabile, Bitcoin dovrebbe comportarsi come l’oro digitale. Tuttavia, il mercato non sembra ancora decidere se trattarlo come rifugio o come asset speculativo. Un utile strumento di lettura è il rapporto GOLD/BTC: se il grafico scende, significa che Bitcoin si sta rafforzando rispetto all’oro, segnalando un comportamento più simile a quello di un bene rifugio. L’analisi di questo rapporto può offrire preziose indicazioni sulla narrativa prevalente tra gli investitori, anche se – essendo un indicatore *real-time ma reattivo* – serve più come conferma di tendenza che come strumento predittivo.

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🚖 Tesla Robotaxi e rivoluzione in Texas

Elon Musk ha annunciato l’arrivo dei Tesla Robotaxi in Texas con una tariffa simbolica di 4,20$. Mentre gli USA si avviano verso un futuro a guida autonoma, in Italia è ancora difficile immaginare un simile cambiamento. Contemporaneamente, sempre in Texas, il governatore ha firmato una legge che istituisce una riserva strategica di Bitcoin per lo Stato, aprendo alla possibilità che ogni Stato federale possa adottare politiche crypto autonome. Fonte: Will Baxter su X

🇯🇵 Metaplanet continua ad accumulare BTC

La società giapponese Metaplanet, soprannominata la “Strategy asiatica”, ha annunciato l’acquisto di 1.111 BTC per 118,2 milioni di dollari, confermando la sua strategia Bitcoin-first e avvicinandosi ai piani di riserva annunciati mesi fa. L’azienda si posiziona sempre più come riferimento nel panorama delle public company crypto-friendly. Fonte: Bitcoin Magazine

⚙️ Conflitto tra Bitcoin Core e Bitcoin Knots

La diatriba tra le due versioni del client Bitcoin si intensifica: da un lato il tradizionale Bitcoin Core, dall’altro il più recente Bitcoin Knots, noto per applicare filtri contro transazioni considerate spam. Non si tratta di una divisione dannosa, ma piuttosto di un segnale di maturità e resilienza del network, che diventa così meno centralizzato e più resistente a potenziali attacchi. Fonte: Dennis Porter su X

🎭 Bitcoin Praga e la “Adam Beg”

Alla Bitcoin Conference di Praga, l’attenzione è stata catturata da una curiosa trovata: una parodia chiamata “Adam Beg” in omaggio ad Adam Beck, uno dei pionieri storici del protocollo Bitcoin. Un momento ironico e simbolico che conferma l’alta carica emotiva e il valore culturale che la comunità Bitcoin continua a generare. Fonte: Peter Todd su X

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