Il più grande periodo di dimissioni volontarie della storia. Cosa è successo? Perchè tutti si licenziano? Come stanno affrontando questo cambiamento?
Tempo di lettura: 20:00 minuti ⏳
INDICE ☝🏻
La Grande Dimissione 📨
Productivity Pay Gap 📉
L’inflazione vola 💸
Divario tra ricchi e poveri 📈
Non solo soldi 🧘🏻
Conviene licenziarsi 👍🏻
3 Consigli se vuoi licenziarti 💡
Mi sono licenziato 3 anni fa, e quando l’ho fatto sembrava una cosa FOLLE! Una cosa da pazzi. Soprattutto perchè il lavoro che facevo:
- Aveva un ottimo stipendio
- Godeva di tantissimi benefit
- Era vicinissimo a casa
- Mi dava la massima libertà
- L’ambiente era fantastico, immerso tra colleghi tutti della mia età
Eppure, da questo posto para-statale, da questo posto fisso, tanti altri miei colleghi se ne sono andati. Qualcuno per intraprendere una carriera da freelancer come me, altri semplicemente per cambiare lavoro.
Oggi, a distanza di 3 anni, mi chiedo: ma è davvero stato un momento di pazzia o sarebbe stato molto più insensato e pericoloso, rimanere dov’ero?!
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NB: Tutto ciò che leggerai in questo articolo è frutto delle mie ricerche e rappresenta un materiale a scopo formativo, NON è in alcun caso da intendere come un consiglio finanziario.
Mi chiamo Marco Costanza e ad oggi sono un divulgatore ed educatore finanziario finanziario che in questi anni ha pubblicato migliaia di ore di contenuti sui mercati finanziari e Bitcoin.
La mia vita è cambiata parecchio, chi mi segue da più tempo lo sa bene, negli ultimi tre anni ho visitato più posti di quanti ne avessi mai visti nei precedenti 27 della mia vita. Sono diventato amico delle persone che consideravo i miei idoli, e tutto sommato, il mio patrimonio cresce anno dopo anno.
Così sono sempre di più le richieste delle persone che mi chiedono: Marco, ti penti mai di esserti licenziato?!
La risposta breve è: NO, ANZI!
Ma facciamo qualche passo indietro e vediamo un po’ di dati per capire se il mio è un sentimento ed una situazione condivisa e rispondiamo anche alla domanda: Marco, secondo te è giusto che anche io mi licenzi?!
📨 La Grande Dimissione
Ho fatto qualche ricerca ed ho scoperto di non essere per nulla una caso isolato. Insomma nel mio licenziamento non c’è stato nulla di troppo speciale.
Esattamente come quando sono entrato all’Enel, l’ho fatto in periodo di immense assunzioni, e quindi è stata, in qualche modo, una pura fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto, anche il mio licenziamento ha seguito ciò che ha fatto “la massa”.
Infatti sembrerà assurdo ma negli ultimi quattro anni abbiamo assistito al più grande fenomeno di dimissioni volontarie della storia, un periodo che è stato definito “The Great Resignation” questo perchè in inglese rassegnare le dimissioni si dice “resign”.
I dati mostrano chiaramente come, dal 2021, esattamente l’anno in cui anche io mi sono licenziato, sempre più persone abbiano preso questa decisione.
Lo hanno fatto molto più facilmente e rapidamente rispetto a qualsiasi altro periodo storico.
Questo articolo tra l’altro è del 2023 e, come puoi leggere dal titolo, questa moda sembrava finita, invece…
La pandemia ha fatto scattare qualcosa nelle persone, portandole a riflettere sulla propria vita e carriera. Così, milioni di persone hanno deciso di cambiare strada.
Nel 2021 quasi 50 milioni di Americani si sono dimessi volontariamente dal proprio lavoro, una media di 4 milioni di persone al mese. Ora, prendiamo i dati americani perchè sono i più completi ma questa moda ha interessato tutto il mondo.
Noi stessi in Italia se guardiamo il tasso di disoccupazione, è proprio in quel periodo che abbiamo avuto un’inversione nella tendenza con i disoccupati che tornavano a salire.
Le motivazioni che hanno spinto questo movimento sono principalmente 10:
10. L’obbligo del vaccino
9. Troppo poche ore di lavoro
8. La voglia di trasferirsi in un’altra zona
7. Troppe ore di lavoro
6. Pochi benefit
5. Poca flessibilità nella gestione del proprio tempo
4. Problemi legati alla gestione dei figli
3. Sentirsi disprezzati e poco valorizzati
2. Mancanza di opportunità di avanzamento concrete
1. Stipendio troppo basso
Molte di queste motivazioni sono direttamente legate alla pandemia e alle sue implicazioni nella nostra vita, specialmente per adulti con figli.
Tuttavia, le prime tre cause, sono questioni che esistono da sempre, quindi perché questa accelerazione?
C’è da dire che la pandemia non ha fatto nascere una nuova moda, quanto più ha accelerato un trend che già da diversi anni era in atto dimissioni volontarie dal 2010. È come se più passano gli anni più c’è qualcosa che ci spinge a dire: “Non ce la faccio più, non ha più senso”.
Se anche tu stai pensando di licenziarti, bhe sappi che nel 2024 il numero di persone che vogliono lasciare il proprio posto di lavoro è in aumento! Una ricerca fatta da aziende come Microsoft e Linkedin a livello mondiale parla di circa il 46% del proprio personale che vorrebbe cambiare lavoro.
Dunque, se la pandemia è solo stata una scintilla che ha accelerato il processo, qual è il vero motivo che spinge sempre più persone a considerare questa ipotesi?!
A quanto pare la risposta è da ricercare in 4 principali fattori.
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📉 Productivity-Pay Gap
Il primo motivo di licenziamento è sicuramente il “productivity-pay gap”, ovvero la differenza tra quanto produciamo e quanto siamo pagati.
Negli ultimi anni, grazie alla rivoluzione informatica iniziata negli anni ’80, la nostra produttività è aumentata in media del 80.9%, ovvero quasi del doppio! Internet, automatismi, macchinari… una sola persona riesce a svolgere il lavoro che prima richiedeva più personale.
In teoria, dovremmo essere pagati una volta e mezza in più rispetto al 1980, giusto? Beh, purtroppo no…
Dal 1980, gli stipendi americani sono aumentati solo del 29.4%.
Questo ha portato ad una disparità impressionante del 270%.
In poche parole ai giorni nostri produciamo 2,7 volte più di quanto siamo pagati!
Se guardiamo all’Italia, la situazione è ancora peggiore. Siamo l’unico paese europeo dove, negli ultimi 30 anni, gli stipendi medi sono addirittura diminuiti. Il GAP nel nostro caso è mostruoso.
Abbiamo più responsabilità, più doveri, più stress e portiamo più reddito… ma vengo pagato addirittura meno di prima.
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💸 L’inflazione vola
Il secondo fattore di disagio è causato dal sistema economico e finanziario nel quale viviamo.
Negli ultimi 4 anni infatti è stata stampato 1/4 di tutta la moneta che è disponibile nel mondo.
Ciò ha portato ad un’inflazione galoppante che ha ridotto il nostro potere d’acquisto del 25%.
Siamo 1/4 più poveri di prima anche se la nostra vita è esattamente la stessa.
Comprare una casa, una macchina, fare investimenti… tutte queste attività che un tempo erano “normali” oggi stanno diventando sempre più un lusso e l’unico motivo per cui tanti di noi si riescono ad accontentare di uno stipendio base e che c’è alle spalle un minimo di ricchezza accumulata dai nostri genitori.
📈 Divario tra ricchi e poveri
Eppure, se la produttività è aumentata e ci sono più soldi nell’economia, qualcuno dovrà pur averci guadagno no?!
Ed infatti è così. Questo ci porta alla terza motivazione che spinge sempre più persone a realizzare che lavorare per qualcun altro, potrebbe essere la scelta sbagliata per il futuro. Infatti i dati come sempre parlano chiaro.
La ricchezza si sta sempre di più concentrando nelle mani di pochi.
Se la ricchezza fosse una torta, negli anni 90 il 50% più povero si prendeva comunque una fetta del 13.6% lasciando un 8.2% al 1% più ricco.
Oggi invece il 50% più povero detiene solo il 6,4%, la metà. Mentre l’1% più ricco detiene il 30.5% della ricchezza mondiale.
Questo porta il divario tra ricchi e poveri a livelli MAI visti prima d’ora.
Adesso direi che è abbastanza chiaro il perchè sempre più persone, proprio come te, stanno pensando di licenziarsi.
🧘🏻 Non solo soldi
Prima di rispondere alla fatidica domanda: “quindi è giusto che mi licenzi?” perchè anche li ora vi do alcuni dati interessanti, voglio aggiungere che non è SOLO un discorso di soldi, non è solo un discorso economico il licenziamento.
Ultimamente è diventato virale un video di un neurochirurgo che guadagnava centinaia di migliaia di dollari all’anno e che ha deciso di licenziarsi perché…. sentiva di non stare facendo qualcosa che dava valore alla propria vita.
Ora, sfido chiunque a dire che lavorare in una catena di montaggio in fabbrica, dia valore aggiunto alla propria vita. Non fraintendetemi, non sto denigrando il lavoro: qualsiasi attività è onorabile e rispettabile… ma se fatta con uno scopo!
Va bene fare un lavoro che non ci piace per qualche anno, ma visto che passo 1/3 della mia vita a lavoro, forse è meglio che queste ore siano investite in ciò che mi fa stare bene ed essere felice.
Questo sembra essere la quarta ed ultima motivazione che ha spinto tante persone, private della propria libertà durante il periodo di pandemia, a capire che la vita non è solamente pagare le bollette, avere qualche weekend libero e dover chiedere permesso a qualcuno per poter andare in ferie quando si è stanchi.
👍🏻 Conviene licenziarsi
Per concludere e rispondere alla domanda: “quindi Marco, pensi che anche io dovrei licenziarmi?” la risposta ovviamente è DIPENDE.
I dati mostrano come chi si licenzia per avviare una propria attività o anche solo cambiare lavoro anche se sempre come dipendente, ottiene un aumento di stipendio maggiore rispetto a chi rimane nello stesso posto a vita.
I sondaggi anche ci mostrano che effettivamente chi ha lasciato il proprio lavoro durante la pandemia ora è più facile, guadagna di più, ha maggiori opportunità ed a volte lavora anche meno.
Se dunque stai seriamente pensando di fare questo passo, lascia che ti dia 3 consigli personali che penso ti possano aiutare ad affrontare meglio questo cambiamento.
💡 3 Consigli se vuoi licenziarti
1. Licenziati solo se hai un piano concreto.
Se non hai una strategia chiara, rischi di trovarti in una situazione peggiore. Ad esempio, cambiare lavoro da una fabbrica all’altra potrebbe non migliorare la tua vita, anzi potrebbe solo aumentare i rischi di avere un contratto peggiore senza portare concreti benefici. Licenziarti deve essere qualcosa che fai per trovare un posto di lavoro migliore dove le tue qualità e competenze che ti sei costruito o costruita negli anni siano più valorizzate. Che sia un lavoro autonomo o da dipendente se negli ultimi anni non hai acquisito alcuna competenza allora prima specializzati in qualcosa e poi valuta di lasciare l’attuale lavoro.
2. Pensa a lungo termine.
Il licenziamento è bello ma porta anche instabilità economica. Se cadi già adesso spesso vittima delle gratificazioni immediate, allora rischi solo di fare un casino. Se ad oggi i tuoi acquisti sono una macchina più veloce, una casa più grande, delle vacanze più lussuose e dei vestiti più costosi… bhe allora cambiare lavoro non risolverà i tuoi problemi. Anzi c’è il rischio che un lavoro più remunerativo aumenti le tue spese e dunque anche i tuoi debiti e di conseguenza il tuo stress per il tenere sempre più alto il tuo tenore di vita. Impara ad essere frugale poi valuta di licenziarti.
3. Costruisci un fondo di emergenza.
Tutti sappiamo quanto sia importante investire, ed in questo sito ne parliamo quotidianamente. Ma prima ancora di mettere i tuoi soldi a rendita è bene avere un fondo di emergenza che ti consenta di vivere almeno sei mesi senza percepire alcun reddito. Mediamente i costi di un affitto, più spesa, ecc… ammontano al migliaio di euro mensili, assicurati quindi di avere un conto da almeno 6 \ 10.000€ per darti la tranquillità necessaria di trovare un lavoro in questi 6 mesi (a meno che tu non l’abbia già trovato).
Potrei darti altri mille consigli ma la verità è che sai già quello che devi fare, probabilmente hai solo paura di farlo e ci sta. Come diceva un vecchio saggio: “non devi fare affidamento sul fatto che tutto andrà bene, ma sulla tua bravura di cavartela anche se le cose andassero male”.
Questo cambio di prospettiva è la cosa migliore che puoi fare per trovare il coraggio!
L’autore 👨🏻💻
Per coloro che non mi conoscono, sono Marco Costanza, un consulente Bitcoin ed educatore finanziario. Ho lasciato il tanto ambito “posto fisso” 3 anni fa per dedicarmi completamente allo studio ed approfondimento finanziario con un particolare focus su Bitcoin.
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