Una nuova stablecoin europea in arrivo entro il 2026
Un’alleanza tra nove tra le principali banche europee si prepara a lanciare una stablecoin ancorata all’euro, con l’obiettivo di rivoluzionare il mondo dei pagamenti digitali e rafforzare la competitività europea in un settore dominato da operatori statunitensi come USDT e USDC. Tra i nomi coinvolti spiccano ING, UniCredit, Banca Sella e CaixaBank 🏦.
Il progetto, il cui lancio è previsto entro la seconda metà del 2026, prevede la creazione di una nuova società con sede nei Paesi Bassi. Questa sarà registrata come istituto di moneta elettronica presso la banca centrale olandese, e opererà sotto la cornice normativa del regolamento MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation), che disciplina gli asset digitali nell’Unione Europea 📘.
Chi sono i protagonisti?
Al consorzio hanno già aderito nove istituzioni finanziarie europee:
- ING
- UniCredit
- Banca Sella
- KBC
- Danske Bank
- DekaBank
- SEB
- CaixaBank
- Raiffeisen Bank International
La collaborazione rimane aperta ad altre banche interessate a partecipare al progetto. Nei prossimi mesi verrà annunciato il CEO che guiderà la nuova entità attraverso le delicate fasi di sviluppo operativo e normativo ⚙️.
Perché una stablecoin in euro?
La stablecoin sarà costruita su tecnologia blockchain, consentendo transazioni rapide, sicure e a basso costo. Uno dei punti di forza sarà la programmabilità delle operazioni: le transazioni potranno essere automatizzate secondo regole definite in anticipo, con disponibilità 24/7 ⏱️.
Queste caratteristiche la rendono uno strumento strategico per ridurre la dipendenza dai circuiti tradizionali e migliorare l’efficienza nei pagamenti tra aziende, banche e privati.
La sfida alle stablecoin USA
Ad oggi, le stablecoin ancorate al dollaro americano dominano il mercato: Tether (USDT) e USD Coin (USDC) rappresentano insieme oltre l’80% delle transazioni a livello globale 🌍. Le stablecoin in euro, invece, occupano ancora solo una nicchia, con volumi contenuti e poca diffusione.
La nuova iniziativa, però, intende cambiare questo scenario, posizionando l’euro come valuta digitale internazionale anche nel contesto delle criptovalute e degli asset tokenizzati 💶.
MiCAR e indipendenza europea
A garantire la legittimità del progetto sarà il regolamento MiCAR, la nuova normativa europea sugli asset digitali, diventata ufficiale nel 2023. Questa normativa punta a dare certezza giuridica, trasparenza per gli utenti e controlli rigorosi contro abusi e rischi sistemici 🛡️.
Nonostante il brusio positivo, la Banca Centrale Europea mantiene un atteggiamento prudente, soprattutto per il rischio che queste iniziative private ostacolino o si sovrappongano al progetto ufficiale dell’euro digitale, su cui l’UE sta lavorando da anni.
Un’opportunità strategica
La creazione di una stablecoin in euro rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare l’autonomia finanziaria dell’Europa nell’ecosistema digitale. Il consorzio bancario punta a rendere più semplice, veloce e sicuro il modo in cui imprese e cittadini effettuano transazioni 💳.
Se l’iniziativa avrà successo, potrebbe cambiare radicalmente il panorama dei pagamenti digitali nel continente, aprendo la strada a innovazioni bancarie decentralizzate e contribuendo a posizionare l’Europa in maniera più competitiva tra le grandi potenze tech-finanziarie globali 🧭.