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BITCOIN: fai parte del 3% della popolazione?!

Tempo di lettura: 3 minuti

🚀 È troppo tardi per entrare in Bitcoin?

È una delle domande più frequenti: “ho perso il treno di Bitcoin?” In questo approfondimento domenicale rispondiamo con una visione di lungo periodo, analizzando dati concreti grazie al report pubblicato da River nel dicembre 2024. Il focus non è sulle speculazioni di breve termine, ma sull’adozione globale, sulla decentralizzazione della rete e sulle opportunità future.


📊 Stato attuale del protocollo Bitcoin

Il report di River mostra chiaramente come Bitcoin continui ad evolversi: aumentano gli sviluppatori, crescono le righe di codice e si arricchisce la documentazione, indice di un ecosistema sempre più solido. Le innovazioni si concentrano sulla scalabilità, ma senza sacrificare la decentralizzazione. Si lavora su nuove proposte come Drivechains, Check Template Verify e altri aggiornamenti tecnici. Questi elementi, sebbene complessi, sono centrali per il futuro della rete. Se ci sarà interesse, è in programma una live con Giacomo Zucco per spiegarli nel dettaglio.


🌐 Nodi e mining sempre più decentralizzati

I nodi attivi sono in crescita, e con essi la sicurezza della rete Bitcoin, rappresentata dall’hashrate. Anche il mining, che per lungo tempo è stato dominato da pochi attori, si sta gradualmente decentralizzando. Le grandi pool iniziano a perdere quote a favore di piccoli miner, tra cui anche chi sperimenta con dispositivi casalinghi. In questo contesto, anche chi oggi possiede un semplice ASIC domestico contribuisce alla robustezza della rete.


💸 Emissione monetaria e nuovi capitali

L’inflazione di Bitcoin è già bassissima rispetto a quella dell’oro e sarà ulteriormente ridotta dai prossimi halving. La rete, nonostante il calo rispetto al picco del 2021-2022, continua a essere utilizzata sempre di più. Un dato sorprendente è che il recente bull market si è verificato senza un’espansione significativa della massa monetaria (M2). Questo lascia presagire che eventuali future espansioni potrebbero avere effetti ancora più marcati sul prezzo.


🏦 ETF e allocazione istituzionale

Un aspetto cruciale riguarda lo spostamento di Bitcoin dagli individui agli ETF. Tuttavia, ad oggi, il 70% dei BTC è ancora in mano a persone fisiche. Questo dato conferma l’alto livello di decentralizzazione della detenzione, nonostante il crescente interesse degli strumenti finanziari regolamentati. I fondi d’investimento e i consulenti finanziari hanno ancora una bassissima esposizione: rispettivamente 0,24% e 0,02%. Ciò implica un margine enorme per ulteriori ingressi di capitali istituzionali nel tempo.


⚡ Lightning Network: fallimento o potenziale non ancora espresso?

Il Lightning Network non ha ancora raggiunto gli obiettivi attesi: i canali si stanno chiudendo, e l’utilizzo maggiore è per spostamenti da exchange, non per transazioni quotidiane. Tuttavia, il basso costo delle transazioni on-chain riduce la necessità di soluzioni di secondo livello. In arrivo ci sono nuove implementazioni e, soprattutto, l’introduzione delle stablecoin su Lightning, come USDT, potrebbe rappresentare un punto di svolta.


🔐 Self custody vs custodia di terze parti

Nonostante la disponibilità di strumenti sempre più intuitivi per la self custody, circa il 40% dei Bitcoin è ancora custodito da terze parti. Questo trend, sebbene comprensibile per esigenze di semplicità, comporta rischi sistemici. Diventa quindi fondamentale continuare con l’educazione finanziaria e il miglioramento dell’esperienza utente per chi desidera detenere Bitcoin in autonomia.


🌍 Adozione statale e istituzionale in crescita

Ad oggi, solo Venezuela e Cina hanno un divieto totale sull’utilizzo di Bitcoin. In molti altri paesi, tra cui El Salvador, Brasile, Russia e Svizzera, Bitcoin è già parte della strategia economica, sebbene con approcci differenti (mining, detenzione, regolamentazione). In particolare, El Salvador prosegue nel suo accumulo nonostante le pressioni del FMI. Inoltre, sempre più stati che in passato avevano vietato Bitcoin stanno tornando sui loro passi.


📉 A che punto è l’adozione globale?

Secondo il report di River, l’adozione di Bitcoin è attualmente al 3%. Per fare un confronto, è lo stesso livello che avevano la banca online nel 1996 o i social media nel 2005. Questo implica che il margine di crescita è ancora enorme. In Europa, la penetrazione è al 3,4%, negli Stati Uniti al 10%, in Africa appena all’1,6%. Se la capitalizzazione totale del mercato Bitcoin (oggi circa 2.000 miliardi di dollari) dovesse raggiungere i 225.000 miliardi stimati come potenziale, significherebbe un’espansione fino a 100 volte l’attuale market cap.


🧭 Bitcoin come nuova riserva di valore globale

Il grafico finale del report mostra chiaramente una transizione: dal 1800 al 2000 la riserva di valore è passata da oro e argento ai titoli di stato. Oggi, secondo molte analisi, la prossima tappa naturale è proprio Bitcoin. Con caratteristiche superiori rispetto all’oro sotto ogni profilo tranne la storia, Bitcoin si propone come la nuova frontiera della conservazione del valore nel lungo periodo.


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