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Criptovalute in frenata in Italia: -22% i volumi e -20% i possessori

Tempo di lettura: 2 minuti

Investitori italiani in ritirata: le criptovalute perdono appeal

Il mercato delle criptovalute in Italia attraversa un momento di difficoltà. Secondo i dati di fine giugno 2025, si registra una significativa contrazione sia nel numero di investitori attivi sia nei volumi complessivi detenuti. 🇮🇹📉

Sono circa 1,4 milioni gli italiani che possiedono criptovalute, con un calo del 20% rispetto al trimestre precedente. Parallelamente, il valore totale degli asset detenuti è sceso a 1,9 miliardi di euro, facendo segnare un -22%. In media, ogni investitore detiene poco più di 1.400 euro, dato che testimonia un’esposizione contenuta e diffusa soprattutto tra piccoli risparmiatori. 💸

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Un mercato che si muove meno

Oltre alla diminuzione dei saldi, si nota anche un netto calo dell’operatività. Le conversioni da euro a criptovalute sono diminuite del 45%, mentre quelle da criptovalute a euro si sono ridotte del 36%. Anche il numero complessivo delle transazioni è diminuito del 37%. 🔻

Il mercato resta fortemente concentrato: oltre il 91% dei clienti si affida a grandi piattaforme di scambio, mentre le realtà più piccole restano marginali e rappresentano appena lo 0,14% delle attività. I sette principali exchange controllano l’87% delle conversioni in entrata e l’86,4% di quelle in uscita. 🏦

Chi investe davvero in Italia?

Dal punto di vista demografico, i più attivi risultano essere gli italiani di età compresa tra 40 e 60 anni, seguiti dai cosiddetti millennials (25-39 anni). Queste due fasce insieme detengono oltre l’85% degli asset e della movimentazione. Le imprese rimangono marginali: solo circa duemila operatori aziendali pesano per il 3% sui volumi totali. 👥🏢

Normative più rigide e meno entusiasmo

Uno dei fattori che potrebbe aver favorito questa fuga – o quantomeno la riduzione dell’interesse – degli investitori è l’inasprimento regolamentare. Le nuove norme europee in materia di antiriciclaggio e trasparenza finanziaria hanno infatti reso il settore più controllato, ma anche più complesso da gestire per gli utenti non professionali. 🧾🔍

Secondo quanto emerso, circa il 21% degli operatori non avrebbe ottemperato all’obbligo di comunicazione dei flussi, facendo scattare procedimenti sanzionatori. Questo nuovo scenario può aver scoraggiato molti utenti retail, spingendoli a uscire dal mercato o a ridurre la propria esposizione. 🚪🛑

Il futuro delle crypto in Italia

Il quadro attuale restituisce l’immagine di un settore in fase di contrazione ma in via di strutturazione. L’interesse per le criptovalute non è svanito, ma diventa più selettivo e meno impulsivo, con una platea che tende ad invecchiare e orientarsi verso forme d’investimento più sicure. 🧓📊

Lo scenario italiano resta dunque da monitorare: la regolamentazione più rigida potrebbe alla lunga rafforzare la fiducia nel comparto, ma nel breve termine i dati confermano una precisa tendenza alla ritirata. ⏳🇪🇺