Mercati in fibrillazione per le nuove tensioni USA-Cina
Le parole di Donald Trump scuotono i mercati mondiali. L’ex presidente degli Stati Uniti ha pubblicato un post infuocato sul social Truth, rilanciando la possibilità di imporre dazi maggiorati contro la Cina. Nel lungo messaggio, Trump ha accusato Pechino di strategie monopolistiche e di voler tenere il mondo sotto scacco, citando anche il tema delle terre rare e dei prodotti tecnologici che le contengono.
Secondo Trump, il governo cinese avrebbe risposto imponendo nuovi controlli doganali su alcune importazioni americane, come i chip Nvidia. Parole pesantissime che sono bastate per alimentare un’ondata di sell-off su tutte le principali piazze finanziarie 🧨.
Crypto e azioni in caduta libera 📉
Il clima di tensione ha colpito in pieno il settore delle criptovalute. Bitcoin ha perso oltre il 3% in pochi minuti, trascinando al ribasso anche altri asset digitali come Ethereum e Solana. Un calo che riflette la crescente sensibilità del comparto crypto agli sviluppi macroeconomici e geopolitici.
Ma a soffrire non sono solo le crypto. L’indice americano S&P 500 è sceso del 2%, testimoniando una diffusa fuga dal rischio tra gli investitori. Le tensioni tra USA e Cina arrivano in una settimana già anomala per gli Stati Uniti, complice lo shutdown governativo che ha bloccato la diffusione di dati economici importanti 🇺🇸.
Volatilità alta e riflessi globali
Come spesso accade nelle fasi di incertezza geopolitica, i mercati diventano estremamente reattivi e vulnerabili. L’intersezione tra una potenziale escalation commerciale e le tensioni in Medio Oriente disegna uno scenario globale ad alta imprevedibilità 🌍.
Trump ha fatto sapere che altre contromisure economiche sono „sul tavolo“, lasciando intendere che il confronto stia solo iniziando. Più si sale, più si rischia: la corsa di Bitcoin e dell’azionario nelle ultime settimane ha lasciato spazio a pochi margini di manovra. Ed è proprio in cima alle montagne russe del mercato che le cadute fanno più male 🎢.
Gli operatori, ora, dovranno muoversi con attenzione, consapevoli che l’equilibrio resta precario e che ogni nuovo tweet può rappresentare un terremoto per i portafogli.
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