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Lo STATO può scoprire e TRACCIARE i tuoi BITCOIN con Turtlecute

Tempo di lettura: 4 minuti

🔍 Bitcoin non è anonimo: è pseudonimo

Bitcoin non è un sistema anonimo. È un registro pubblico, immutabile e condiviso, dove tutte le transazioni sono tracciabili. Questa è una delle sue principali caratteristiche di sicurezza, perché chiunque può verificare che la storia delle transazioni non sia stata alterata. Tuttavia, questo non significa che l’identità reale delle persone coinvolte sia sempre nota: si parla infatti di pseudonimato, non anonimato.

Ogni wallet Bitcoin ha un indirizzo, ma non è legato direttamente a un nome e cognome. Tuttavia, una volta che quell’indirizzo viene associato pubblicamente a un individuo o un’entità, come un exchange o una figura nota, è possibile tracciare tutto lo storico delle sue attività. È il caso dei portafogli pubblicamente associati a Elon Musk, Michael Saylor o ad alcune istituzioni, identificabili grazie a piattaforme come Arkham.


🧠 Sicurezza ≠ Anonimato

Un errore molto comune tra i neofiti è pensare che spostare i propri BTC su un hardware wallet, come BitBox02 o Trezor, garantisca automaticamente anonimato. In realtà, si tratta di sicurezza di custodia, non di privacy. Anche se i tuoi BTC sono al sicuro da attacchi informatici, la loro provenienza e destinazione rimangono perfettamente visibili sulla blockchain.

Se in passato hai fatto KYC su un exchange o hai ricevuto fondi da indirizzi pubblici, quegli stessi BTC possono essere collegati a te. E quindi sì: anche se li conservi offline, non sei invisibile. Ma, come vedremo, esistono soluzioni per aumentare il tuo livello di privacy.


🕵️‍♂️ Cosa possono sapere davvero?

Ci sono dati certi e dati probabili. Cosa può essere collegato con certezza a una persona? Se hai effettuato un prelievo da un exchange regolamentato (con KYC), quell’indirizzo di ricezione è sicuramente legato alla tua identità. Lo stesso vale se ricevi un pagamento dichiarato o pubblico, ad esempio come donazione o vendita con fattura.

A peggiorare la situazione ci sono collaborazioni sempre più strette tra exchange e autorità governative. Turtlecute, una delle aziende di blockchain intelligence meno note ma più pervasive, ha nodi attivi su diverse chain, archivia i fingerprint dei dispositivi (IP, modello del telefono, sistema operativo, orario d’uso, browser, wallet) e può usare questi dati per incrociare le informazioni e risalire all’identità.


🧬 UTXO e account model: differenze che contano

Bitcoin utilizza un sistema chiamato UTXO (Unspent Transaction Output), mentre molte altcoin, come Ethereum, utilizzano un modello a account. Questo comporta una differenza chiave: nel modello UTXO, ogni output è separato e può essere combinato in modo vario, creando una maggiore frammentazione e rendendo (potenzialmente) più difficile una tracciatura diretta.

Tuttavia, anche in Bitcoin le analisi multi-hop e il clustering degli indirizzi rendono possibile collegare input e outputcon un certo grado di probabilità. Non è immediato, ma è tecnicamente possibile e spesso viene fatto in indagini complesse, soprattutto in ambito forense o fiscale.


🧪 Monero e l’illusione dell’anonimato

Monero (XMR) viene spesso citato come esempio di criptovaluta realmente anonima. In effetti, grazie a ring signatures, stealth address e confidential transactions, le informazioni sono molto più offuscate rispetto a Bitcoin. Ma anche qui, l’anonimato non è perfetto. Basta fare errori nella gestione degli input, nel timing, nei dispositivi usati, per rendere tracciabili certe attività.

E il fatto che la maggior parte degli utenti continui a usare software e device fingerprintabili, rende tutto più complicato. Anche usando Monero o mixer, un uso incauto può vanificare ogni tentativo di anonimato.


🔬 Le società di analisi: Chainalysis, Elliptic e gli altri

Il mondo della blockchain forensics è dominato da alcune aziende chiave come Chainalysis, Elliptic, BlockCypher e Arkham. Queste compagnie lavorano in stretta collaborazione con governi, forze dell’ordine e grandi exchange. La loro missione è fornire strumenti di analisi che aiutino a identificare transazioni sospette, ricostruire movimenti illeciti e collegare wallet anonimi a identità reali.

Un esempio storico è BitcoinFog, un mixer attivo per anni che è stato smantellato proprio grazie al lavoro congiunto di FBI e queste aziende di analisi. I dati raccolti e incrociati, insieme a strumenti come il fingerprinting, sono stati decisivi per risalire al gestore del servizio.


⚠️ Mixer, peer-to-peer e attenzione all’uso

Sebbene i mixer come Tornado Cash, Samourai Whirlpool o Wasabi Wallet possano aumentare la privacy delle transazioni Bitcoin, non sono strumenti magici. La loro efficacia dipende da come vengono usati. Se si effettua un mix e poi si spendono i fondi subito o in modo riconducibile, l’intera operazione di offuscamento può fallire.

L’alternativa rimane l’acquisto peer-to-peer, in contanti o tramite canali decentralizzati come Bisq o RoboSats. Ma anche qui vale la stessa regola: qualsiasi dettaglio che possa ricollegarti all’identità reale va gestito con estrema cautela.


🧠 Conclusione: privacy è un comportamento, non una funzione

Non esiste un asset crypto che renda automaticamente invisibili. La privacy si costruisce con metodo, attenzione e comprensione tecnica. Non basta “usare Monero” o “spostare i BTC sulla chiavetta” per essere al sicuro. Servono competenze, strumenti e soprattutto consapevolezza. E come sempre, il miglior modo per non essere tracciabili è non fare nulla di tracciabile o usare sistemi dove il rischio di identificazione è ridotto al minimo… ma senza mai dimenticare che tutto può essere ricondotto a te, prima o poi, se sbagli approccio.


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