“Si sale con le scale e si scende con l’ascensore”: vale anche per Bitcoin? 🧠
Nei mercati finanziari si dice spesso che “si sale con le scale e si scende con l’ascensore”. Questo vale anche per Bitcoin? La risposta, guardando ai dati storici, è sì… e forse in misura ancora più estrema. 📉📈
Anche se molti lo percepiscono come un asset sempre in corsa verso nuovi massimi, le statistiche mostrano che Bitcoin trascorre molto più tempo sotto i propri massimi che in prossimità o al di sopra di essi. Capire questa dinamica è fondamentale per chi si avvicina oggi al mercato, sia come risparmiatore di lungo periodo, sia come speculatore di breve periodo. 🔍
Contesto attuale: trend ribassista e nascita di un nuovo bear market 🐻
La situazione tecnica descritta nel video parte da un punto chiaro: il prezzo di Bitcoin è scivolato sotto un importante canale rialzista, rompendo una trendline che aveva accompagnato l’ultima fase di salita. Dal massimo recente, la correzione si aggira attorno al 30%, valore che molti analisti considerano una soglia psicologica per parlare di bear market. 🚨
Questo significa che, dopo mesi in cui ci si chiedeva “quando finirà il bear market?”, potremmo in realtà essere solo all’inizio di una nuova fase ribassista. È un messaggio scomodo, ma necessario, soprattutto per chi è entrato sui massimi o ha un’idea eccessivamente lineare della crescita di Bitcoin. ⚠️
Zone di prezzo chiave: dove potrebbero fermarsi rimbalzi e discese 📊
Livello di rimbalzo: area 99.000–103.000 dollari
L’analisi tecnica propone una possibile zona di rimbalzo compresa tra circa 99.000 e 103.000 dollari. Perché proprio lì? 🤔
Tre motivi principali:
- Supporto/resistenza storica: quell’area ha già agito in passato come livello chiave, dove il prezzo ha reagito più volte.
- Fibonacci: il ritracciamento del 50% dell’ultimo grande rialzo cade proprio in prossimità di 103.000 dollari, un livello molto osservato da trader e investitori.
- Indicatore Ichimoku: la nuvola Ichimoku individua in quella fascia una zona di possibile forte resistenza, dove il prezzo potrebbe fare fatica a proseguire il rialzo.
Questo non significa che il prezzo “debba” andarci, ma che, in termini probabilistici, quella è un’area dove un rimbalzo tecnico ha senso, prima di un’eventuale prosecuzione del ribasso. 📈
Livello di discesa più interessante: area 65.000–75.000 dollari
Sul fronte opposto, per un investitore paziente e orientato al lungo periodo, l’area realmente “gustosa” potrebbe essere quella compresa tra 65.000 e 75.000 dollari, con particolare attenzione alla soglia psicologica dei 70.000 dollari. 🍽️
Perché è così importante?
- È il ritracciamento del 50% di tutto l’ultimo grande movimento rialzista.
- È stata una zona di prezzo centrale per molto tempo nella storia recente di Bitcoin: qui il mercato ha scambiato volumi elevati, segnale di forte interesse.
- Non si tratta di una singola linea, ma di un range, una fascia dove domanda e offerta si confrontano con più intensità.
In altre parole, se la discesa dovesse proseguire, quest’area potrebbe rivelarsi un pavimento temporaneo, o quantomeno un posto sensato dove il mercato potrebbe rallentare il ribasso. 🧱
Chiave di lettura: analisi probabilistica, non “scommesse” 🎲
Un punto essenziale da capire, soprattutto per chi è agli inizi, è la differenza tra analisi e operatività:
- L’analisi prova a stimare scenari probabili (es. “è più probabile un rimbalzo verso i 100.000 che un nuovo massimo immediato”).
- L’operatività decide come e quanto capitale allocare su questi scenari, gestendo il rischio.
Dire “mi aspetto un ritorno in area 99.000–103.000 dollari” non significa fare all in sullo scenario, ma solo riconoscerlo come quello, ad oggi, più plausibile sulla base dei dati e degli indicatori tecnici. 📐
In finanza non esistono certezze, solo probabilità e gestione del rischio. Per questo, qualsiasi valutazione va sempre incrociata con il proprio orizzonte temporale, la propria tolleranza alle perdite e il proprio piano di investimento complessivo. 💡
L’indicatore personalizzato: misurare il “tempo sotto i massimi” ⏳
Per capire quanto tempo Bitcoin tende a rimanere sotto i massimi dopo un grande ritracciamento, è stato creato un indicatore personalizzato su TradingView, chiamato indicativamente BTC Dual Cycle. Questo indicatore fa una cosa molto semplice ma illuminante: 📊
- Prende il massimo storico (o massimo di un ciclo).
- Calcola tutte le volte in cui il prezzo è sceso almeno del 50% da quel massimo.
- Conta il numero di giorni necessari per tornare al livello del massimo precedente.
Risultato? Le fasi in cui Bitcoin è oltre il -50% dal massimo sono mediamente molto lunghe rispetto alle fasi in cui continua a salire, aggiornando di continuo i massimi. Questo conferma in modo visivo e quantitativo il detto che “si scende con l’ascensore e si sale con le scale”. 🛗🪜
Come creare un indicatore su TradingView con l’AI 🤖
Un aspetto interessante, soprattutto per chi ama i dati, è che oggi creare un indicatore personalizzato su piattaforme come TradingView è diventato molto più semplice grazie all’intelligenza artificiale. 💻
In pratica, il flusso è questo:
- Apri TradingView e vai nella sezione “Pine Editor”.
- Descrivi a un modello di AI (es. “fammi uno script che evidenzia i periodi in cui Bitcoin è sceso almeno del 50% dal massimo e conta i giorni fino al recupero del massimo”).
- L’AI genera uno script Pine che puoi incollare nell’editor.
- Applichi l’indicatore al grafico e inizi a visualizzare i dati che ti interessano.
Questo approccio permette a chiunque, anche senza competenze di programmazione, di costruire strumenti su misura per analizzare Bitcoin e i mercati in modo più profondo e consapevole. 📈
Cosa ci dicono i dati storici: Bitcoin è spesso sotto del 50% dai massimi 📉
Analizzando tutta la storia di Bitcoin, compresi gli anni “pionieristici”, emerge un quadro abbastanza netto:
- I periodi in cui Bitcoin è oltre il -50% dal massimo durano a lungo.
- I periodi in cui il prezzo resta vicino ai massimi o li supera rapidamente sono relativamente brevi.
Facendo una media storica dei grandi crash (cioè discese significative, spesso superiori al 50%), si ottengono valori indicativi:
- Durata media della discesa: circa 116 giorni.
- Entità media della discesa: circa -56%.
- Tempo medio di recupero ai massimi precedenti: circa 324 giorni.
In altre parole, per ogni fase di discesa di qualche mese, il mercato impiega in media tre volte tanto per tornare al punto di partenza. E sono proprio questi lunghi periodi laterali o depressi che mettono a dura prova la pazienza degli investitori meno preparati. 🧘♂️
Focus dal 2014 in poi: la “fase mainstream” di Bitcoin 🌍
Si può obiettare che i dati dei primi anni siano “sporchi” perché Bitcoin era un mercato ultra illiquido, con poche piattaforme e molta meno partecipazione. Per questo ha senso concentrarsi anche sulla fase che va dal 2014 in poi, quando Bitcoin diventa più mainstream. 🌐
Eppure, anche limitando l’analisi a questo periodo più maturo, la musica non cambia molto:
- Grandi ritracciamenti del 50% o più continuano a verificarsi.
- I tempi di recupero restano lunghi rispetto alla rapidità dei crolli.
- L’ultimo grande bull market, per durata e forza, appare quasi una “anomalia positiva” rispetto al passato.
Questo suggerisce che potremmo aver vissuto una fase eccezionalmente rialzista e che non sia prudente aspettarsi che il mercato si comporti così bene e così spesso. 🧨
Crash storici: quando Bitcoin è crollato (tanto e in fretta) 🧨
Ripercorrere alcuni dei principali crash aiuta a capire quanto velocemente può scendere Bitcoin e quanto lentamente può recuperare. Vediamo alcuni esempi emblematici: ⬇️
- 2010: ribasso del -72% in appena 4 giorni (da circa 0,50$ a 0,10$). Poi, circa 80 giorni in cui è stato possibile comprare a prezzi decisamente più bassi rispetto al massimo precedente.
- 2011 – primo hack di Mt. Gox: crash del -93%, con circa 133 giorni per toccare il minimo e oltre 500 giorni per tornare ai massimi.
- 2013–2015 (ciclo post-bolla ICO): discesa dell’ordine dell’-84% in circa un anno; ci sono voluti quasi due anni per recuperare completamente.
- 2017–2018: dopo il grande boom delle ICO, nuovo crollo superiore al 70–80%, con lunghi mesi di mercato ribassista e laterale.
- 2021–2022: crash superiore al 70% in circa un anno, seguito da un anno–un anno e mezzo per tornare a livelli vicini ai massimi precedenti.
Questi esempi dimostrano un punto chiave: le discese sono rapide, i recuperi lenti. Molti comprano sull’euforia, poi vendono nella noia o nella paura, spesso molto prima che il mercato recuperi. 😓
Ritracciamenti significativi ma inferiori al 50%
Oltre ai grandi crash, Bitcoin è costellato di mini–bear market o forti correzioni che, pur non superando il -50%, sono comunque dolorose per chi è entrato tardi. Alcuni esempi:
- Correzioni di poche settimane (7, 13, 20 giorni) con ribassi a doppia cifra.
- Fasi più lunghe (es. 55 giorni, 144 giorni, 80 giorni) in cui il prezzo scende e poi resta debole.
Il messaggio per chi è nuovo è semplice: la volatilità è la norma. Entrare su Bitcoin significa accettare non solo i grandi cicli, ma anche questi intermedi di stress che possono durare settimane o mesi. 🌪️
Minimo del ciclo vs recupero del massimo: due tempi diversi ⏱️
Un’altra domanda interessante è: in quanto tempo si raggiunge il minimo di un grande ritracciamento? E quanto tempo resta, in media, per entrare in zone di prezzo vantaggiose? 🧐
L’analisi dei dati mostra che:
- Il minimo del ciclo viene spesso raggiunto in tempi relativamente brevi rispetto alla durata complessiva del bear market (es. 4, 6, 100 giorni, a seconda del ciclo).
- Dopo il minimo, Bitcoin può restare per molto tempo in un’area depressa (mesi o anni sotto i massimi), offrendo a chi è paziente molte opportunità di accumulo a prezzi scontati.
Questo significa che non esiste un solo “treno”: anche se non si becca il minimo assoluto, la storia mostra che spesso c’è tempo per costruire posizioni a sconto, purché si abbia una visione di lungo periodo e una gestione del rischio adeguata. 🚆
Mercato di ieri vs mercato di oggi: cosa è cambiato? 🏦
Il Bitcoin di oggi non è quello del 2011 o del 2013. Oggi abbiamo:
- Istituzioni che accumulano o gestiscono esposizioni significative.
- ETF quotati nei principali mercati regolamentati.
- Un ecosistema di aziende quotate legate direttamente o indirettamente a Bitcoin (es. società che detengono Bitcoin a bilancio, exchange, miner, ecc.).
Questo rende il mercato più complesso e maturo, ma non elimina la volatilità. Anzi, introduce nuovi fattori (regolamentazioni, strategie istituzionali, dinamiche da indice) che possono amplificare o prolungare certi movimenti di prezzo. 🏛️
Per questo non ha senso fare un copia–incolla perfetto del passato: i dati storici non sono una profezia, ma una “cartina di tornasole” che ci aiuta a capire cosa è successo in contesti diversi e quali ordini di grandezza di tempo e volatilità possiamo aspettarci anche in futuro. 🧭
Speculazione vs accumulo: strumenti e mentalità diversi ⚖️
Chi entra nel mondo di Bitcoin tende spesso a confondere due attività molto diverse:
- Accumulo di lungo periodo (buy & hold, piani di accumulo, conservazione in self–custody).
- Speculazione di breve/medio periodo (trading, leva, posizioni long/short, gestione attiva).
Per la parte speculativa molti preferiscono utilizzare strumenti derivati, come i CFD (Contract for Difference), piuttosto che vendere il proprio stack “a lungo termine”. Questo perché:
- I CFD permettono di usare leva finanziaria (amplificando sia guadagni che perdite).
- Consentono la vendita allo scoperto, cioè la possibilità di trarre profitto anche dai ribassi.
- Non richiedono la gestione tecnica della custodia di Bitcoin (wallet, seed, backup, ecc.).
Dall’altra parte, l’investitore di lungo periodo privilegia in genere l’acquisto spot di Bitcoin e la custodia sicura, con un orizzonte di anni e una logica di accumulo graduale, indipendente dalle oscillazioni di breve periodo. 🧱
Cosa fare con queste informazioni: prepararsi, non spaventarsi 💡
Il quadro che emerge dai dati potrebbe sembrare scoraggiante: Bitcoin passa lunghi periodi sotto i massimi, i crash sono violenti, i recuperi lenti. Ma per chi entra con la giusta mentalità, queste informazioni sono in realtà un vantaggio competitivo. 🧠
In sintesi, cosa ci insegnano i dati storici?
- Accettare la volatilità: è una caratteristica strutturale di Bitcoin, non un bug temporaneo.
- Non comprare solo sull’euforia: entrare vicino ai massimi, senza strategia, significa spesso dover sopportare lunghi periodi in perdita.
- Pianificare l’orizzonte temporale: se i grandi cicli richiedono anni per completarsi, è controproducente ragionare sempre in settimane o mesi.
- Distinguere tra risparmio e trading: una cosa è accumulare Bitcoin per il lungo periodo, un’altra è fare speculazione tattica.
- Usare i cicli a proprio favore: le fasi “noiose” e depresse sono spesso le più favorevoli per chi accumula con pazienza.
Bitcoin resta, per molti, l’asset più interessante del sistema finanziario moderno. Ma proprio per questo merita rispetto, studio e un approccio che metta al centro consapevolezza e gestione del rischio, non la ricerca del colpo di fortuna. 🚀
Conclusione: un asset giovane con cicli brutali, ma leggibili 🧬
Bitcoin è ancora giovane: la sua storia è troppo breve per trarre conclusioni definitive, ma abbastanza lunga per vedere emergere pattern ricorrenti. I dati mostrano che i ribassi profondi e prolungati sono la norma, non l’eccezione, e che spesso il tempo trascorso sotto i massimi è di gran lunga superiore a quello passato in euforia. ⏳
Chi decide di esporsi a Bitcoin dovrebbe farlo con questa consapevolezza: i cicli possono essere brutali, ma non sono casuali. Prepararsi a lunghe fasi di sottoperformance, attrezzarsi con strumenti adeguati (sia per l’accumulo che per la speculazione) e studiare la storia passata può fare la differenza tra essere travolti dalla volatilità o imparare a navigarla. 🌊
In definitiva, Bitcoin non è “facile”. Ma per chi è disposto a studiare i dati, gestire il rischio e mantenere la calma nei momenti peggiori, rimane una delle opportunità più affascinanti del panorama finanziario contemporaneo.



