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Rapimenti e torture per chi detiene BITCOIN – soluzioni per mettersi al sicuro dal 5$ wrench attack

Tempo di lettura: 2 minuti

🔐 Il rapimento che scuote il mondo crypto

David Balland, uno dei co-fondatori di Ledger, è stato rapito insieme alla moglie da una banda di dieci criminali. Il caso ha fatto il giro del mondo quando si è saputo che i sequestratori, per accelerare il pagamento del riscatto, gli hanno addirittura tagliato un dito. Fortunatamente, entrambi sono stati liberati e gli aggressori catturati. Ma l’episodio riporta l’attenzione su una tematica centrale per chi detiene Bitcoin: la sicurezza fisica.


🛠️ Il “Five Dollar Wrench Attack” e la minaccia concreta

Il cosiddetto “Five Dollar Wrench Attack” – l’idea che basti una chiave inglese da pochi dollari per farsi consegnare una password – è una minaccia reale. La sicurezza, nel mondo di Bitcoin, non è solo digitale: è anche e soprattutto fisica e personale. A differenza dei tradizionali conti bancari, che possono essere congelati in caso di riscatto, i Bitcoin sono accessibili direttamente a chi possiede le chiavi private. Questa autonomia è un punto di forza, ma anche una vulnerabilità personale, se non gestita correttamente.


🧠 Le soluzioni: wallet esca, multi-sig, dislocazione delle seed

Per proteggersi da questo tipo di attacchi, sono diverse le strategie oggi utilizzabili. La più semplice è la creazione di un wallet esca: una chiave privata che contiene una quantità credibile di fondi da “offrirein caso di minaccia. Più avanzata è la dislocazione geografica delle seed phrase, in modo che chiunque tenti di forzarvi a cedere i vostri fondi debba affrontare difficoltà logistiche significative. Ancora più sicura è l’adozione di wallet multi-signature, che richiedono più chiavi, magari custodite da persone diverse, per sbloccare un portafoglio. Tutte queste tecniche richiedono preparazione e consapevolezza, ma fanno la differenza tra un attacco riuscito e uno sventato.


💼 SPONSOR DI OGGI: BITBOX

BitBox02 è l’hardware wallet open-source progettato per offrire la massima sicurezza ai tuoi Bitcoin, anche contro attacchi fisici e digitali. Offre backup su scheda SD, codice open source e supporto per passphrase personalizzate.

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🔄 CheckSig, CoinJoin e l’intervento di Tether

Esistono anche soluzioni più strutturate come CheckSig o CoinJoin, che permettono la custodia o l’anonimizzazione delle transazioni, riducendo il rischio di essere identificati come possessori di grandi patrimoni in Bitcoin. Nel caso del rapimento di Balland, pare che i criminali abbiano accettato anche USDT (Tether) come pagamento. Proprio grazie alla natura centralizzata di Tether, i fondi sono stati bloccati su richiesta delle autorità francesi, consentendo l’intervento rapido e l’arresto della banda.


📚 La lezione: privacy e sicurezza personale prima di tutto

Il sito di Jameson Lopp raccoglie centinaia di casi di attacchi fisici subiti da possessori di criptovalute. Consultare questa lista aiuta a comprendere quanto la privacy sia cruciale. Come scrive lo stesso Lopp: “La prima regola di Bitcoin è: parla sempre di Bitcoin. La seconda è: non parlare mai dei tuoi Bitcoin.” Evitare di ostentare ricchezza o parlare apertamente dei propri fondi può essere una difesa in sé. In un mondo dove Bitcoin ti rende sovrano del tuo patrimonio, devi essere anche sovrano della tua sicurezza.


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