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Una maxi-truffa da oltre 100 milioni di euro nel mondo crypto smantellata in Europa

Tempo di lettura: 2 minuti

Una frode internazionale smascherata grazie alla collaborazione europea

Una raffinatissima frode legata al mondo delle criptovalute è stata smantellata grazie a un’operazione congiunta delle forze dell’ordine europee. L’inchiesta ha svelato un sistema criminale in grado di truffare oltre 100 milioni di euro a danno di decine di migliaia di investitori 🚨. Il gruppo era attivo in almeno 23 Paesi e riusciva a operare mascherando abilmente i flussi finanziari.

L’indagine, partita dalle autorità di Spagna e Portogallo, è stata coordinata da Eurojust, l’agenzia europea per la cooperazione giudiziaria. In una giornata di blitz sinergici sono stati arrestati cinque sospettati, tra cui il presunto capo della rete 🕵️. Allo stesso tempo, sono stati effettuati sequestri di beni e il congelamento di conti bancari in diversi Stati membri.

BitBox

L’Italia, insieme a Romania, Bulgaria e altri paesi, ha collaborato attivamente alla fase operativa. Particolarmente significativa è stata la localizzazione dei conti usati per il riciclaggio, molti dei quali risultano registrati in Lituania. Secondo gli inquirenti, il gruppo aveva costruito una rete sofisticata che mescolava apparenza legale e strumenti digitali evoluti per trarre in trappola gli investitori.

Come funzionava la truffa

Il cuore dello schema fraudolento era l’uso di piattaforme online presentate come sicure e neutrali, capaci di offrire investimenti in criptovalute con ritorni vertiginosi đź’°. Una volta creato un primo senso di fiducia, la rete criminale convinceva le vittime a versare capitali sempre maggiori.

Quando gli investitori tentavano di prelevare i propri fondi, venivano informati della necessità di pagare “commissioni extra” per completare l’operazione. Si trattava però di un ulteriore stratagemma per svuotare completamente i conti. In numerosi casi, all’improvviso, il sito web veniva disattivato o diventava irragiungibile 🖥️. Nessun rimborso veniva effettuato, e i truffatori sparivano nel nulla.

This schema risultava attivo sin dal 2018, e ha causato danni enormi, colpendo sia piccoli risparmiatori che investitori più esperti. Il valore totale stimato della truffa supera i 100 milioni di euro, un’enormità che dimostra quanto queste attività criminali siano evolute e radicate sul piano internazionale.

La risposta delle autoritĂ 

Questa operazione dimostra la crescente attenzione delle autorità nei confronti delle frodi nel settore crypto 🔍. Grazie al coordinamento europeo e al contributo tecnico di Europol, che ha collaborato all’inchiesta fin dal 2020, è stato possibile mappare i flussi illeciti e intervenire in modo puntuale.

L’uso delle criptovalute, di per sé, non è illegale e rappresenta un’innovazione importante nel settore finanziario. Tuttavia, come accade con ogni tecnologia, ciò che fa la differenza è l’uso che se ne fa. In questo caso, alcuni truffatori hanno sfruttato gli strumenti cripto in modo fraudolento, ma ciò non deve gettare discredito sull’intero ecosistema digitale. 💡

Per contrastare queste attivitĂ  serve una cooperazione internazionale tra forze di polizia, procure, esperti forensi e analisti blockchain. Solo con strumenti adeguati e competenze tecniche sarĂ  possibile proteggere i risparmiatori e impedire che simili frodi si ripetano.

Il messaggio è chiaro: la criminalità finanziaria non ha più frontiere, ma nemmeno l’azione della giustizia 🔗.