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Gli ETF globali ora detengono il 7% dell’offerta di Bitcoin: dominio BlackRock

Tempo di lettura: 2 minuti

ETF Bitcoin: il 7% dell’offerta totale è ora in mani istituzionali

Gli ETF (Exchange-Traded Fund) su Bitcoin stanno diventando sempre più influenti nel panorama finanziario globale. Secondo l’analista Nate Geraci, i prodotti quotati a livello mondiale che replicano Bitcoin, noti anche come ETP (Exchange-Traded Product), detengono attualmente oltre 1,47 milioni di BTC. Questo equivale a circa il 7% dell’offerta massima prevista di Bitcoin (21 milioni di unità), confermando l’adozione crescente della criptovaluta da parte degli investitori istituzionali.

I numeri aggiornati alla fine di agosto 2025 indicano con chiarezza che i fondi spot statunitensi dominano questa fetta di mercato: circa l’87,5% del totale dei BTC detenuti da ETP globali – ovvero più di 1,29 milioni – risiede in undici ETF quotati negli Stati Uniti. Questo dato evidenzia il ruolo centrale degli Stati Uniti nell’evoluzione della finanza cripto regolamentata.

BlackRock in testa: IBIT primo per asset detenuti

Il campione indiscusso è BlackRock con il suo ETF IBIT, che detiene ben 746.810 BTC. Seguono Fidelity FBTC con 199.497 BTC e Grayscale GBTC con 178.728 BTC. Gli altri ETF spot statunitensi rimangono distanziati, con quote inferiori ai 50.000 BTC, tra cui Grayscale Mini BTC (46.520 BTC), Ark 21Shares ARKB (43.054 BTC) e Bitwise BITB (40.636 BTC). Tra i fondi minori, WisdomTree BTCW chiude la classifica statunitense con appena 1.591 BTC.

È interessante notare il forte declino di Grayscale GBTC: al momento dell’approvazione degli ETF spot da parte della SEC statunitense nel gennaio 2024, deteneva oltre 619.000 BTC. In meno di due anni, la sua quota si è ridotta del 71%, segno di deflussi significativi verso alternative più appetibili per gli investitori, come proprio IBIT o Grayscale Mini.

Dominio USA nel mercato degli ETF Bitcoin

I primi sei ETF nella top 10 globale per asset in gestione sono statunitensi, seguiti dall’HODL ETF di VanEck all’ottavo posto. Solo tre posizioni in classifica sono occupate da prodotti non americani, un dato che sottolinea l’egemonia statunitense in questo segmento di mercato.

Uno dei riflessi più evidenti di questa nuova ondata di prodotti americani è stato il contraccolpo subito da fondi storici, come il Purpose Bitcoin ETF canadese (BTCC), primo prodotto spot quotato in Nord America. Da gennaio 2024 a oggi, le sue partecipazioni in BTC sono passate da 34.007 a 13.290 unità, un segno chiaro della riduzione dell’interesse rispetto alle nuove alternative. Tendenze simili hanno colpito anche ETF europei, come CoinShares COINXBE, Bitwise BTCE e 21Shares ABTC.

Crescita aggregata nonostante i deflussi locali

Nonostante alcune fuoriuscite da ETF specifici, il bilancio globale è in crescita. Negli ultimi 18 mesi, la quantità totale di BTC detenuta da ETF e ETP è aumentata di oltre l’85%. Un’espansione che va di pari passo con il rialzo del valore di Bitcoin nello stesso lasso di tempo 📈.

Questa evoluzione indica chiaramente che gli investitori istituzionali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nei mercati cripto. L’ascesa degli ETF spot ha aperto una porta d’accesso sicura e regolamentata al Bitcoin, rendendolo accessibile anche a chi gestisce grandi patrimoni.

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